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klagenfurt am wörthersee
23/07/2015: tarvisio - klagenfurt am wörthersee (129 km - dislivello 1556 m) gps
tappa 1
Quest'anno abbiamo deciso di suddividere il viaggio in tappe più brevi rispetto allo scorso anno, la nostra idea è di fare una vacanza riposante!!! La via più breve per raggiungere Maribor e risalire fino a Vienna sarebbe quella che costeggia il fiume Drava. Perciò la destinazione più logica sarebbe Volkermarkt che dista circa 100 chilometri da Tarvisio. Ma siamo incuriositi da un laghetto in Slovenia sovrastato da un castello, il lago di Bled, quindi decidiamo di fare una piccola deviazione.Malgrado la sveglia anticipata, tra un'abbondante colazione, la preparazione delle bici e la sistemazione dei bagagli, non riusciamo a partire prima delle 9. Seguiamo le indicazioni per Fusine/Slovenia e percorriamo un tratto di strada statale,
finché non troviamo l'accesso alla pista ciclabile D2 che nei cartelli viene indicata come Alpe Adria, probabilmente è una variante di quella che porta a Salisburgo. Scopriamo anche che avremmo potuto evitare il tratto di statale, visto che la ciclabile partiva da Tarvisio. Percorrendo il tratto italiano del percorso capiamo il motivo per cui l'Alpe Adria abbia vinto il titolo di ciclabile dell'anno, asfalto perfetto, segnaletica chiara, staccionate e aree di sosta come nuove. Superiamo Fusine ma decidiamo di proseguire dritti, senza deviare per i laghi,
visto che non sappiamo bene cosa ci aspetterà più avanti. Superato il confine continuiamo a seguire le indicazioni per la D2 e iniziamo a costeggiare il fiume Sava fino a Kranjska Gora, rinomata stazione sciistica che sembra riscuotere successo anche d'estate visto il traffico di pedoni che incontriamo nel centro del paese. Ci fermiamo per una pausa tecnica, Frank ha problemi con la scarpa e vorrebbe comprare dei plantari protettivi, io prendo un panino in un forno e mi fermo a scrutare i personaggi che transitano davanti al negozio di biciclette. Sembrerebbe ci sia la squadra slovena di basket in ritiro visto che mi passa a fianco un gigante in ciabatte con la divisa da riposo della nazionale. Proseguiamo il nostro cammino
lungo il fiume finché non arriviamo all'altezza del casello dell'autostrada, dove il percorso transita lungo una strada secondaria che costeggia la quattro corsie. Giungiamo a Jesenice, cittadina circondata da industrie, breve sosta da un gommista per gonfiare le gomme, e attraveriamo il fiume per giungere a Lipce, dove inizia la salita che porta verso il lago di Bled, lungo una strada abbastanza trafficata. E' l'ora di pranzo e noi ignoriamo la lunghezza e la pendenza dell'ascesa che ci attende. Un cartello ci aiuta a capire che per i prossimi 10/15 minuti ci sarà da soffrire, 15%, sotto il sole. Con estrema calma svalichiamo e ci troviamo in mezzo alla campagna slovena. Frank continua a chiedermi dove sia il lago, io continuo a ripetergli che manca poco, dopo alcuni saliscendi giungiamo in paese e, in corrispondenza di un quadrivio, ci fermiamo a prendere i panini in un market. Siamo un pò provati dal caldo, scendiamo verso il lago e ci sediamo in una panchina a consumare il pranzo. Sulla destra, sopra alla collina scorgiamo il castello,
davanti questo specchio d'acqua che non sembra molto pulito.
La zona sembra molto frequentata, soprattutto da gruppi di teenagers perlopiù inglesi e le costruzioni intorno al lago non hanno niente di caratteristico. C'è un grande centro commerciale e una serie di locali che sicuramente la sera saranno pieni di giovani scalpitanti. Facciamo una passeggiata digestiva sul lungolago pedonale e decidiamo di proseguire verso l'Austria. Da Jesenice a Bled non c'erano piste ciclabili segnalate, lo stesso dicasi da Bled al confine austriaco, così dobbiamo inventarci, consultando google map e open cycling map un itinerario tranquillo.
In realtà da Bled a Lesce c'è una ciclabile che percorriamo velocemente dopo aver effettuato una sosta improvvisa per ripristinare la borsa da manubrio di Frank che è stata inondata dalla coca cola in essa mal riposta. Decidiamo di deviare per Hlebce in una strada che dalla mappa sembrerebbe tranquilla e, in effetti, ne abbiamo conferma. Transitiamo casualmente davanti al quartier generale della Elan e decidiamo di fare una sosta nello spaccio aziendale dove Frank trova il plantare che cercava. La temperatura è sempre elevata anche se ad ovest, verso il lago di Bled si sta scatenando un temporale. Ripartiamo e transitiamo da Begunje na Gorenjskem, la strada svolta a destra e si impenna abbastanza violentemente. Costeggiamo le colline lungo continui saliscendi e godiamo di un bel panorama sulla valle a destra.
Verso l'Austria il cielo non sembra promettere nulla di buono, la temperatura scende di qualche grado e iniziano a cadere le prime gocce. Nel frattempo giungiamo a Trzic dove dopo alcuni errori di percorso svoltiamo a sinistra in direzione Podljubelj. Inutile dire che la strada secondaria si inerpica sulle colline per poi tornare al livello della statale. Proseguiamo finché, attraversato un ponte ci troviamo in un sentiero acciottolato dove è impossibile procedere in sella alla bici. Incontriamo due trekkers e decidiamo di prendere l'unica strada percorribile: la statale. Inizio a immaginare i peggiori epiloghi per questa prima tappa, visto che fra qualche chilometro dovrebbe esserci una galleria e non riesco a immaginare come superarla, se non a bordo di un camion di qualcuno che, mosso a compassione, ci carichi con le bici. La strada continua a salire per qualche chilometro finché non giungiamo in un'area di sosta dinanzi ad un parco avventura. Chiediamo informazioni alla barista che ci informa che sarebbe vietato percorrere la galleria in bici, ma molti lo fanno. Ci riempie le borracce, ci riposiamo qualche minuto sulle panche all'esterno e riprendiamo la salita superati a velocità supersonica da una Mercedes AMG. Tramite Googel Map avevo visto che prima del tunnel sulla destra c'era una strada con pendenze imporbabili che permetteva di superare la montagna evitando le macchine ma, vista la nostra condizione non la prendiamo minimamente in considerazione. Fortunatamente la galleria ha un marciapiede abbastanza largo da poter essere percorso con le bici, così lo percorriamo per i quasi due chilometri senza correre troppi rischi. Pensiamo che il peggio sia passato, da qui a Klagenfurt la strada scenderà costantemente. In effetti per i primi chilometri la strada scende anche se il vento è contrario, poi, improvvisamente, si impenna sensibilmente. Superiamo lentamente anche questa difficoltà e riprendiamo a scendere, sempre contro vento fino alla periferia di Ferlach dove la strada per Klagenfurt diventa una quattro corsie. Non resta che cercare la ciclabile della Drava e seguire le indicazioni per Klagenfurt. Ci dirigiamo verso ovest lungo la statale e, dopo qualche chilometro, chiediamo ad informazioni ad un indigeno che ci consiglia di costeggiare il fiume in direzione est e attraversarlo passando il ponte dell'autostrada e non quello della ferrovia. Torniamo verso la quattro corsie ma dalla ciclabile non sembra raggiungibile, così riprendiamo la statale fino alla rotatoria che immette sull'autostrada. Da qui attraverso un viottolo ci si immette, attraverso uno pseudo marciapiede protetto dal guardrail, sul ponte. Sconcertati proseguiamo fino a raggiungere una piazzola di sosta dove, non avendo indicazioni ci immettiamo nella quattro corsie che, pochi chilometri più avanti, diventa una statale abbastanza trafficata. Proseguiamo senza indugi verso la nostra meta e, dopo qualche errore di percorso alle 18 giungiamo al Cityhotel Ratheiser. Le fatiche non sono finite, la stanza si trova al primo piano, senza ascensore e, una volta aperta la porta della stessa, ci troviamo davanti una scala a chiocciola che sale ripida. Praticamente i letti sono al piano superiore e il bagno a quello inferiore, decidiamo di lasciare i bagagli di sotto e di portare di sopra solo lo stretto necessario. Facciamo un tour in centro
e ceniamo dalla Bierhaus zum Augustin, quindi mi concedo un gelato e riprendiamo la strada verso l'hotel.
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